Riparte la “scuola di Mozzarella Dop”. Prenderà il via il prossimo 10 ottobre la seconda stagione dei corsi di formazione dedicati alla Mozzarella di bufala campana Dop. Corsi organizzati dalla Scuola di formazione lattiero casearia del Consorzio di tutela della Mozzarella Dop. Un percorso di studi che mira a creare tra i giovani studenti le figure chiave del comparto, dai casari agli export manager fino agli esperti del controllo qualità.

Complessivamente sono sei i corsi previsti e il primo a partire (come accennato il 10 ottobre) sarà quello per diventare casaro. Molto positivi i numeri della prima edizione: ben il 90% dei giovani che hanno partecipato alla prima edizione, arrivati anche da USA e Australia, ha trovato un impiego in azienda o ha aperto un proprio caseificio.

«Formazione è la parola chiave per le filiere dei prodotti di qualità – spiega il presidente del Consorzio della Mozzarella di bufala campana DOP, Domenico Raimondo -. In un mondo globale, il comparto della mozzarella di bufala campana Dop non rimanda più l’immagine quasi ancestrale del lavoratore che munge una bufala e poi produce mozzarella. Siamo invece di fronte a una filiera fatta di imprese all’avanguardia, che sanno guardare al mercato e al mondo».

Dagli allevamenti fino al processo produttivo in caseificio infatti tutti gli anelli della filiera necessitano di studio, formazione e un approccio più al passo con i tempi. «Questa è la sfida – aggiunge Raimondo – che il Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP ha lanciato con la nascita della Scuola nazionale di formazione, tra le prime al Sud e l’unica in Italia gestita direttamente da un organismo consortile».

Va ricordato inoltre che i corsi organizzati dalla Scuola di formazione del Consorzio della Mozzarella di bufala Dop sono accreditati nel sistema formativo regionale. «La chiave per il successo – ha aggiunto il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani – è creare professionalità adeguate in un settore, quello lattiero caseario, dove non si può più improvvisare. Inoltre, forte è la necessità di dare risposte puntuali e stringenti al tema della sicurezza alimentare, sempre molto avvertito dai consumatori».

La Scuola di formazione è solo l’ultimo tassello di una grande attenzione che al Consorzio hanno nei confronti delle giovani generazioni. Un’attenzione prontamente ripagata.

«I giovani – conclude Saccani – sono il presente e il futuro del Consorzio e tanti di loro stanno tornando a impegnarsi nella filiera bufalina: il 39% degli addetti nel comparto (15mila in totale) sono under 32, mentre il 32% sono donne».

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