Due buone notizie sono giunte negli ultimi giorni agli agricoltori americani. La prima è l’annuncio che dal 4 settembre sarà erogato un primo pacchetto di aiuti al reddito, al fine di limitare l’impatto delle tensioni commerciali in atto, soprattutto con la Cina, a colpi di dazi e misure di ritorsione.

La dotazione del “pacchetto” si attesta a $ 4,7 miliardi e, come indicato dall’USDA, il dipartimento di Stato all’Agricoltura, l’importo più cospicuo ($ 3,7 miliardi) sarà destinato ai produttori di soia.

Per frenare, inoltre, la caduta dei prezzi all’origine, l’amministrazione USA ha deciso di acquistare sul mercato una serie di prodotti agricoli, in primo luogo carni suine e lattiero-caseari, per un ammontare di      $ 1,2 miliardi di dollari. I prodotti ritirati saranno destinati agli aiuti alimentari a favore degli indigenti.

Per promuovere, infine, le esportazioni ed aprire nuovi mercati di sbocco per le commodities USA, è stato varato un programma straordinario di finanziamenti per $ 200 milioni, che sarà operativo dall’inizio dell’anno venturo. Risulta così impegnata circa la metà degli stanziamenti, in tutto $ 12 miliardi, annunciati nelle scorse settimane. In una nota l’USDA ha indicato che le somme residue saranno destinate ad un altro intervento a sostegno dei redditi.

La seconda buona notizia giunta in questi giorni ai farmers americani riguarda la sigla di un’intesa preliminare con il Messico, per aggiornare il NAFTA, in vigore da 24 anni e fortemente contestato dal presidente Trump.

Resta, però, ancora aperta la partita negoziale con il Canada. Relativamente al capitolo agricolo, l’intesa preliminare tra USA e Messico prevede il blocco delle restituzioni alle esportazioni ed il riconoscimento del crescente ruolo svolto dalle biotecnologie.

Una nuova procedura sarà attivata, per accertare se la denominazione dei prodotti costituisce un nome comune, piuttosto che un’indicazione d’origine da tutelare. La autorità messicane, inoltre, hanno accettato di aprire il mercato alle importazioni di formaggi dagli Stati Uniti. E saranno eliminate le tariffe doganali sugli scambi di bevande alcoliche e liquori.

Positiva la reazione da parte delle organizzazioni professionali degli agricoltori americani, in particolare per l’intesa con il Messico; ricordando che lo scorso anno l’export agroalimentare USA sul mercato messicano ha sfiorato i $ 18 miliardi.

Pur apprezzando la decisione di erogare aiuti pubblici a sostegno dei redditi, la Federazione delle Imprese Agricole (American Farm Bureau) ha però sottolineato che «il futuro degli produttori dipende dall’apertura dei mercati e dalla possibilità di aumentare le esportazioni».

Posizione analoga è stata assunta dall’Associazione dei Produttori di Grano (U.S. Wheat Associates), secondo la quale la «prospettiva migliore è quella di porre fine alle tensioni commerciali, e negoziare accordi a lungo termine vantaggiosi per gli agricoltori americani e per gli acquirenti esteri dei nostri prodotti».

 

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