Si annunciano due anni piuttosto impegnativi per PAM Panorama, società del Gruppo PAM che proprio in questi giorni festeggia i 60 anni di attività. Entro il 2020 la società investirà su questi tre fronti € 120 milioni, come ha annunciato l’Amministratore Delegato Gianpietro Corbari.

La spinta sull’innovazione, spiega Corbari, è fondamentale: «Non esiste una contrapposizione tra vendite online e offline. I due canali devono viaggiare insieme, per aumentare i servizi offerti ai clienti e adeguarli alle diverse esigenze».

L’e-commerce, pronostica l’AD di Pam Panorama, non sostituirà il negozio fisico, «a patto che la grande distribuzione sappia aprirsi alla digitalizzazione». Attenzione però: ciascuno deve fare il proprio mestiere, valorizzando e differenziando le competenze.

Da qui la partnership con Amazon per portare anche a Roma (dopo l’esperienza di Milano in collaborazione con UNES) il servizio di consegna Prime Now, che può contare su 8mila referenze alimentari e non fornite da uno dei più grandi punti vendita Pam Panorama della capitale. «Con questa esperienza combiniamo la tradizione di PAM e l’innovazione delle consegne Prime», sottolinea Corbari.

Attualmente l’attività e-commerce (in collaborazione con Supermercato24 e Amazon) vale circa l’1% del fatturato del Gruppo, che ha raggiunto i € 2,4 miliardi. Ma l’obiettivo è di aumentare esponenzialmente tale quota entro i prossimi cinque anni, raggiungendo l’1,5% già nel 2019.

Contemporaneamente, crescerà anche la rete fisica, al cui sviluppo sarà destinata la metà degli investimenti per il prossimo biennio: attualmente Gruppo Panorama è presente sul territorio nazionale con oltre mille punti vendita e 9.500 dipendenti. Di questi, una sessantina sono quelli più piccoli, a insegna Pam Local, su cui si focalizzeranno le risorse, per portarne il numero da 60 a 100.

E-commerce e punti vendita medio-piccoli. Ma la crescita di PAM Panorama nei prossimi due anni punta anche sul segmento alimentare, che attualmente rappresenta il 95% del fatturato e dovrà raggiungere il 96%. strettamente legato a questo progetto, c’è quello più ambizioso dello sbarco all’estero: «Stiamo lavorando a un percorso di internazionalizzazione che ha come obiettivo far conoscere la nostra insegna nel mondo, ma soprattutto i tanti marchi italiani della filiera agroalimentare, che gode di un grande riconoscimento in tutto il mondo e rappresenta una grande ricchezza per il nostro Paese». Entro il 2020 il progetto sarà realizzato, probabilmente con un partner, ma in parte anche con attività dirette e un’integrazione con i canali online.

 

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