Manifatture Sigaro Toscano festeggia il bicentenario con lo sbarco in Borsa. Secondo quanto risulta all’agenzia Radiocor, è atteso per oggi, 2 ottobre, il via libera di Consob al prospetto informativo. Il progetto di quotazione prevede un flottante del 30%, secondo i documenti dell’assemblea, consultati da Radiocor. Il voto dei soci è stato unanime sul progetto che prevede lo sbarco sul MTA di Borsa Italiana con un’offerta pubblica e un collocamento a investitori istituzionali.

Prevista la vendita di azioni dall’attuale socio di maggioranza SECI (Società Esercizi Commerciali italiani) e dagli altri soci «senza alcun aumento di capitale». Si prevede che il flottante sarà pari a circa il 30% del capitale sociale maggiorato della quantità di azioni necessaria all’esercizio dell’ opzione di overallotment e greenshoe (tipicamente corrispondenti ad un ammontare pari al 10-15% dell’offerta globale).

Credit Suisse Securities (Europe) e UniCredit agiranno in qualità di joint-global coordinator dell’offerta, UniCredit agirà in qualità di responsabile del collocamento per l’offerta pubblica, Banca Akros e BPER in qualità di sponsor nei confronti di Borsa Italiana e Banca Akros anche come co-book-runner dell’offerta globale.

Una quotazione, ha osservato il presidente Luca Cordero di Montezemolo parlando all’assemblea, secondo quanto si legge nel verbale, che «consentirebbe, in prospettiva, una maggiore visibilità della società a livello internazionale con un potenziale miglioramento delle capacità di sviluppo delle sue attività».

Il gruppo, che lo scorso anno ha prodotto 212 milioni di sigari, ha chiuso il bilancio 2017 con un fatturato di € 102,1 milioni, un EBITDA di € 32,8 milioni e un utile netto di € 17,6 milioni. In grande crescita l’export che ha ormai raggiunto una quota del 20% del giro d’affari e tocca 65 diversi Paesi.

«Negli ultimi anni – ha detto ancora il presidente di Manifatture Sigaro Toscano, Luca Cordero di Montezemolo nei giorni scorsi a Firenze nel corso dei festeggiamenti per il bicentenario della casa – abbiamo fatto importanti investimenti, anche nei macchinari e abbiamo ora tutte le carte in regola per accelerare la crescita sui mercati esteri, non solo Stati Uniti, Germania e Turchia, ma anche Serbia, Romania e tutta l’area dell’Est Europa compresi i duty free internazionali».

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