Resta acceso, in Francia, il dibattito sull’uso del glifosato, dopo la recente sentenza della Magistratura americana che ha condannato la Monsanto a risarcire con € 254 milioni un giardiniere ammalato di cancro. Secondo i giudici USA il risarcimento è dovuto per la carenza di informazioni ed avvertenze, da parte della società produttrice, sui potenziali rischi connessi all’uso del glifosato.

Tra i primi a prendere posizione è stato il Ministro per la Transizione Ecologica, Nicolas Hulot. La sentenza della Magistratura USA, ha dichiarato, «segna l’avvio di una guerra» che ha per obiettivo la riduzione in modo massiccio dei prodotti più pericolosi nello svolgimento delle attività agricole. È sceso anche in campo il gruppo politico “Europa-Ecologia- I Verdi” che ha annunciato la presentazione di un ricorso alla Magistratura Amministrativa francese, per ottenere il ritiro delle autorizzazioni all’immissione sul mercato dei prodotti contenenti glifosato. In una nota il gruppo politico in questione ha indicato che «la sentenza della Magistratura USA costituisce un fatto nuovo, tale da giustificare una sospensione in via d’urgenza delle vendite e un riesame sulla tossicità del glifosato da parte dell’Agenzia per la Sicurezza Sanitaria (ANSES)».

In particolare, è stato fatto riferimento ai documenti interni della Monsanto, esibiti durante il processo negli USA, dai quali, si legge nella nota, risulta che «dal 1983 la società è al corrente dei rischi» connessi all’uso del glifosato. Infine, è stato sollecitato il governo francese a predisporre un piano di aiuti a favore degli agricoltori, per limitare l’impatto determinato dal bando in via d’urgenza dell’erbicida.

Da ricordare che, nel giro di poche settimane, partirà il piano governativo per preparare il mondo agricolo alla programmata uscita di scena del glifosato, come già indicato, alla fine del 2021. Il piano si basa su uno studio curato dall’INRA (Istituto Nazionale della Ricerca Agronomica) e prevede una stretta cooperazione tra istituzioni pubbliche e organizzazioni professionali. È stato anche annunciato un piano prioritario di ricerca, con una dotazione di € 30 milioni, destinato ad accrescere la mobilitazione del mondo scientifico sulla riduzione dell’uso dei fitofarmaci in agricoltura.

Altri 70 milioni saranno utilizzati per il trasferimento e la diffusione delle innovazioni tra le imprese agricole.

Queste decisioni sono la reazione governativa di fronte ai risultati giudicati “insoddisfacenti” del “Piano Ecophyto” varato nel 2009. Dai dati diffusi a fine luglio dal Ministero dell’Agricoltura è emerso che l’uso di fitofarmaci è aumentato di oltre il 12% nel biennio 2014-2016.

 

 

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