Il percorso è a senso unico e in discesa per tutti, almeno nella top list dei produttori, ad eccezione della Spagna che arriverebbe quest’anno al 50% di quota dell’output globale.
L’oliveto mondiale, rispettando la legge dell’alternanza produttiva, si prepara a un’annata di scarica. Le previsioni del centro studi di GEA, gruppo spagnolo del settore oleario, anticipano un 6% di riduzione in termini di effettiva produzione di oli di oliva di pressione.
Si arriverà globalmente a un quantitativo attorno ai 3,1 milioni di tonnellate, sostengono gli esperti. Con Madrid che metterà il suo sigillo su 1,58 milioni di tonnellate di olio, il 26% in più rispetto ai volumi della scorsa stagione.
Per l’oliveto spagnolo sarebbe arrivato dunque il momento del riscatto, dopo due anni di produzione con il freno tirato. Come accennato, si tratterà tuttavia di un caso isolato in quasi tutto il bacino del Mediterraneo.
Le proiezioni danno infatti per scontato un taglio produttivo in Grecia, Turchia e Tunisia. Mentre in Italia il vuoto lasciato delle gelate di quest’inverno su una porzione significativa di impianti (sarebbero stati colpiti 25 milioni di ulivi) dimezzerebbe addirittura la produzione, stimata in sole 200mila tonnellate.
Un risultato ben al di sotto del potenziale che porterebbe l’Italia al quarto posto, nella lista dei produttori, dietro la Grecia, con 230mila tonnellate (un terzo in meno rispetto allo scorso anno), ma anche alle spalle della Turchia, a quota 220mila (-16%). Brusca la battuta d’arresto pure in Tunisia, dove la produzione tornerebbe a 160mila tonnellate, dopo l’escursione dell’anno scorso attorno a 280mila (-40%).
Completano la carrellata dei dati GEA le previsioni di Portogallo e Marocco, entrambe al ribasso. Lisbona, dopo il record della scorsa campagna di quasi 135mila tonnellate, dovrebbe retrocedere a 115mila (-14%).
Più accentuata la flessione in Marocco, con oltre il 20% in meno di produzione, seppure in attesa di un risultato apprezzabile di 110mila tonnellate.
L’analisi attesta a 11,8 milioni di ettari l’estensione dell’oliveto mondiale, presente ormai in cinque continenti, stimando il prossimo raccolto di olive a poco meno di 19 milioni di tonnellate.
La previsione di un maxi-rimbalzo della produzione spagnola è confermata dalle valutazioni delle Cooperative Agroalimentari spagnole. Madrid potrà anche contare su una giacenza di 375mila tonnellate, sufficiente a garantire i fabbisogni nella fase di passaggio dalla vecchia alla nuova campagna.