Un’anguria su quattro consumata in Italia viene dalle campagne dell’agropontino, e in particolare nell’area compresa tra Sabaudia, San Felice del Circeo e Terracina in provincia di Latina ma nonostante i positivi numeri messi in campo sotto il profilo economico e occupazionale le proprietà organolettiche e salutari di questo prodotto d’eccellenza non sono ancora note al grande pubblico.

«L’anguria pontina – ha sottolineato il presidente della cooperativa Latina Ortaggi, Claudio Filosa, in occasione della tappa a Sabaudia dell’evento di promozione itinerante R.e.d. Rurale, Eccellente, Differente – è un’eccellenza da tutelare e da valorizzare anche in consumo destagionalizzato, frutto della capacità di innovazione delle aziende di trasformazione e della quarta gamma (ovvero le confezioni di ortofrutta già lavata e tagliata). Con gli abbinamenti col pesce e ortaggi proposti dagli chef coinvolti da R.e.d. stiamo dimostrando che il consumo non va confinato a fine pasto e solo nella bella stagione».

I numeri poi dicono che l’export, in particolare verso il Nord Europa sta dando soddisfazioni. «Ma vogliamo ora cogliere nuove sfide – aggiunge Filosa -. Anche perché siamo convinti che possiamo essere leader nella qualità, per gusto, grado zuccherino e croccantezza delle nostre varietà Charleston, quelle di forma allungata, e per il know how dei nostri “stacchini” che decidono il momento ideale per la raccolta manuale quando il colore della buccia è tendente al biondo e la polpa è di colore rosso».

Il peso in media dell’Anguria pontina oscilla dai 5-12 Kg per il tondo, 7-16 kg per la tipologia ovale, e 7-20 kg per l’allungato. L’anguria pontina è coltivata su 4mila ettari tra campo aperto e serra da 70 cooperative agricole per un totale di oltre 300 aziende, 6 centri di imballaggio, otto vivai per la produzione di piantine innestate, per un fatturato complessivo di € 100 milioni.

Un panel test nei giorni scorsi ha identificato, tramite analisi sensoriale, l’alto grado di croccantezza e dolcezza della varietà pontina, e i produttori hanno avviato contatti con l’ARSIAL, Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura, per la definizione del dossier per il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta. Ma il tour promozionale R.e.d. ha anche sottolineato le proprietà salutistiche dell’anguria pontina che, come ha detto il docente di scienze dell’alimentazione Giuseppe Nocca «è più ricca di licopene del pomodoro, e se consumata con olio extravergine può far assimilare sostanza antitumorali. Tipico, territoriale, e salutare quindi».

 

 

 

 

 

 

 

 

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