Un ritorno indietro di dieci anni nella lotta contro la fame nel mondo. Nel 2017 il numero di persone denutrite è nuovamente aumentato a 821 milioni: questo vuol dire che circa 1 persona su 9 al mondo soffre la fame. Lo rileva il rapporto annuale della FAO sulla sicurezza alimentare e la nutrizione presentato nella sede romana dell’Agenzia ONU.
La fame nel mondo è tornata a crescere negli ultimi tre anni, dopo i lenti e faticosi progressi delle campagne precedenti, tornando ai livelli di un decennio fa. Questa inversione in atto, secondo il rapporto, rappresenta un monito sulla necessità di “fare di più e con urgenza” se si vuole raggiungere l’obiettivo di sviluppo sostenibile della fame zero entro il 2030. Sud America e Africa sono le aree dove la situazione è più critica, mentre significativi progressi nella lotta alla denutrizione si sono registrati in Asia.
Cambiamenti climatici e conflitti alla base della crisi
I cambiamenti climatici che stravolgono le stagioni agricole, provocando sempre più spesso eventi estremi come siccità e alluvioni, sono tra i fattori chiave dietro l’aumento della fame, insieme ai conflitti e al rallentamento dell’economia.
«I segnali allarmanti di aumento dell’insicurezza alimentare e delle diverse forme di malnutrizione – rileva il Rapporto 2018 – sono un chiaro monito che c’è molto lavoro da fare per essere sicuri di non lasciare nessuno indietro». Per eliminare fame e malnutrizione in tutte le sue forme entro il 2030, «è imperativo accelerare e aumentare le azioni per rafforzare la capacità di recupero e adattamento dei sistemi alimentari e dei mezzi di sussistenza delle popolazioni in risposta ai cambiamenti climatici».
I numeri “vergognosi” sulla malnutrizione di donne e bambini
Il rapporto afferma che sono stati compiuti scarsi progressi nella riduzione dei problemi della crescita infantile, con circa 151 milioni di bambini sotto i cinque anni di età troppo bassi a causa della malnutrizione nel 2017, rispetto ai 165 milioni del 2012. Globalmente, l’Africa e l’Asia rappresentano rispettivamente il 39% e il 55% di tutti i bambini con ritardi nella crescita. La prevalenza di deperimento infantile rimane estremamente elevata in Asia, dove quasi un bambino su dieci sotto i cinque anni ha un peso basso per la sua altezza, rispetto a solo uno su 100 in America Latina e nei Caraibi.
Il rapporto definisce “vergognoso” il fatto che 1 donna su 3 in età riproduttiva a livello mondiale sia affetta da anemia, che ha conseguenze significative sulla salute e sullo sviluppo sia per le donne che per i loro bambini. Nessuna regione ha mostrato un calo nell’anemia tra le donne in età riproduttiva, e la prevalenza in Africa e Asia è quasi tre volte superiore a quella ad esempio del Nord America. I tassi di solo allattamento materno in Africa e in Asia sono 1,5 volte più alti di quelli del Nord America, dove solo il 26% dei bambini sotto i sei mesi riceve esclusivamente il latte materno.
L’altra faccia della fame: l’obesità in Nord America, ma anche in Africa e Asia.
Non c’è solo l’allarme per la crescita della fame nel mondo nel rapporto FAO. Anche l’obesità negli adulti sta peggiorando e più di 1 su 8 al mondo è obeso. In assoluto oltre 672 milioni di persone. Il problema è più significativo in Nord America, ma anche l’Africa e l’Asia stanno vivendo una tendenza al rialzo, come dimostra il Rapporto.
La denutrizione e l’obesità coesistono in molti Paesi e, in alcuni casi, anche nella stessa famiglia. Uno scarso accesso al cibo nutriente a causa del suo costo più elevato e gli adattamenti fisiologici alla mancanza del cibo spiegano perché, paradossalmente, le famiglie che vivono in un contesto di insicurezza alimentare siano maggiormente soggette al rischio di sovrappeso e obesità.