«Il rispetto del piano produttivo fino ad oggi ha portato, come previsto, grande equilibrio tra produzione e richiesta da parte del mercato (cresciuta in Italia da gennaio a luglio 2018 del 6,4% e all’estero del 7,7%). L’Assemblea, recependo i risultati di questa virtuosa e ordinata gestione, ha approvato un nuovo Piano Produttivo 2019-2021 che premierà la qualità, dimostrando di aver ben compreso che, come ci dicono i numeri, una produzione governata sulla base dell’andamento del mercato è indispensabile per evitare effetti devastanti, a maggior ragione dopo la cessazione del regime delle quote latte».

È quanto ha riferito il presidente del Consorzio del Grana padano DOP, Nicola Cesare Baldrighi, intervenendo all’assemblea del consorzio che si è tenuta ieri a Desenzano del Garda.

Dai dati presentati è emerso che il Grana padano si conferma la DOP più consumata al mondo con una produzione stimata per il 2018 di circa 5 milioni di forme ed un export lanciato a superare 1 milione 900mila forme, pari al 40,5% del totale marchiato.

Nel 2018, dopo quasi 10 anni, stimiamo di arrivare attorno a 5 milioni di forme, ben oltre 770mila in più. Inoltre, la remunerazione media del latte a Grana Padano da parte delle cooperative è stata in questi anni nettamente superiore al prezzo del latte destinato ad altre produzioni lattiero casearie. Questi numeri sono il risultato più tangibile dell’adozione dei piani produttivi. Il nuovo Piano Produttivo, in particolare, premierà le produzioni di qualità, concedendo una percentuale superiore di quota produttiva a chi dimostrerà di rispettare i parametri qualitativi in misura maggiore».

E sempre a proposito di qualità, novità sono state introdotte nella valutazione tecnica del formaggio che dovrà diventare Grana Padano. I nuovi criteri saranno basati su indicatori organolettici e saranno valutati da esperti del Consorzio che stileranno un’attenda analisi di tali parametri che successivamente verrà validata dall’Istituto Zooprofilattico. Un giro di vite che va nel senso di offrire sempre maggiori garanzie di qualità al consumatore.

L’assemblea ha inoltre approvato alcune modifiche del disciplinare di produzione che prevedono una maggiore attenzione al benessere animale e al rispetto dell’ambiente. Fra queste vanno ricordati l’adeguamento nell’alimentazione delle bovine; l’introduzione della valutazione annuale di tutti gli allevamenti con possibilità di certificazione dei caseifici per ottenere claims come “Benessere animale in allevamento”.

«Il Grana Padano a livello internazionale continua a crescere perché viene identificato come sinonimo di altissima qualità – ha concluso il presidente del Consorzio -. Agire in modo coordinato e coeso, sui mercati, nella promozione e nella tutela del prodotto, ci consentirà di affrontare le nuove sfide che verranno, con spirito moderno ed innovatore, come siamo abituati a fare, da sempre».

 

 

 

 

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