Il COCERAL, l’organismo che riunisce gli operatori del trade nel comparto di cereali e oleaginose, annuncia un taglio orizzontale delle stime sui nuovi raccolti nell’Unione Europea.

Per il frumento tenero, le temperature da bollino rosso e la prolungata assenza di piogge spingono sotto la soglia dei 130 milioni di tonnellate il dato UE di quest’anno. Era di 138,8 milioni la previsione di inizio estate, ma il peggioramento delle rese in Germania, Francia, Regno Unito e Paesi scandinavi spiega la view adesso molto più restrittiva.

Sarà dell’8,5% la perdita rispetto alla scorsa campagna, rilevano gli analisti, contro l’1,5% di riduzione pronosticato per l’orzo, di cui si attendono 57,4 milioni di tonnellate (erano 60,8 nei prospetti di luglio).

Il downgrade si estende anche al granoturco, con la conferma di cifre più modeste in Francia e Germania. Nei Paesi baltici la situazione sarebbe invece migliorata, ma l’effetto di questa doppia tendenza, con un prevalente impatto negativo della “core Europe”, lascerebbe ancora più indietro il raccolto UE, ora indicato a 58,9 milioni, contro i 60,3 di luglio. Se queste cifre, che gli analisti reputano più coerenti con il nuovo bilancio produttivo dell’UE, saranno le stesse a consuntivo di campagna, la riduzione su base annua risulterà del 2,8%. Ma non si esclude che si possa andare anche più in basso.

L’altro dato che molti analisti davano per acquisito, ma di cui si attendeva conferma, è il peggioramento delle stime sul raccolto UE di grano duro, con meno di 8,6 milioni di tonnellate (erano 8,9 milioni a luglio) e con una perdita secca del 3% anno su anno.

In Italia, primo produttore nel club dei Ventotto, si è arrivati, con i conteggi di settembre, a 4,17 milioni, dai 4,37 di inizio estate. Valutazione che non cambia però di molto gli assetti, confermando un aumento produttivo rispetto alla scorsa stagione, anche se limitato a 4 decimi di punto, e un risultato comunque significativo.

Da 2,1 milioni di tonnellate scende invece a 1,8 milioni la Francia, che quest’anno (il bilancio è riferito al primo semestre) ha potuto compensare, con vendite in Italia per 375mila tonnellate, il crollo delle importazioni nazionali di grano duro canadesi.

Crescono al contrario i raccolti 2018 sia in Spagna che in Grecia, ma l’effetto è pressoché a saldo zero se inquadrati nel bilancio complessivo comunitario.

Quanto alle oleaginose, le nuove stime sui semi di soia attestano il dato UE attorno ai 2,9 milioni di tonnellate, corrispondenti a una crescita del 6,2%. Positivo il bilancio in Italia con 13% di progressione sul 2017 a 1,3 milioni, mentre vanno indietro rispetto alla scorsa campagna sia Francia che Romania.

A 10,2 milioni di tonnellate l’output UE di girasole (+6%), in un’annata invece fortemente negativa per la colza che cede più dell’11% a 19,4 milioni, dopo il pessimo risultato di resa nel duo di testa franco-tedesco.

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