È stato raggiunto un accordo sul progetto di bilancio dell’UE per il 2019, che sarà formalmente adottato la prossima settimana. Lo ha annunciato la presidenza austriaca di turno del Consiglio UE. È stato così evitato, in extremis, il ricorso al cosiddetto “sistema dei dodicesimi provvisori”, che sarebbe scattato in modo automatico senza un’intesa tra Parlamento europeo e Consiglio prima della fine di dicembre. Con tale “sistema”, nel corso del 2019, la spesa massima mensile per i diversi programmi dell’Unione non avrebbe potuto superare quella iscritta nel bilancio 2018 divisa per dodici.
L’accordo è stato siglato sulla base di una proposta di compromesso, presentata a fine novembre, dalla Commissione europea che prevede per il 2019 una dotazione complessiva, in termini di pagamenti, di circa € 148 milioni, con un incremento di oltre due punti percentuali sul 2018.
Rispetto alla proposta iniziale dell’Esecutivo di Bruxelles, sono stati aumentati gli impegni di spesa a favore della crescita economica, dell’occupazione e per la sicurezza delle frontiere esterne. Per gli aiuti diretti della PAC e per la gestione dei mercati agricoli, è prevista per il prossimo anno un’assegnazione di € 43,5 miliardi, sostanzialmente invariata rispetto al 2018.
Chiuso l’accordo sul bilancio preventivo 2019, l’attenzione si sposta ora sul quadro finanziario per il periodo 2021-2017 in vista della sessione del Consiglio europeo che si terrà, a Bruxelles, il 13 e 14 dicembre. Nell’occasione, come sottolineato dal presidente del Consiglio, Donald Tusk, i capi di Stato e di governo si confronteranno per la prima volta, in modo approfondito, sulle proposte presentate lo scorso maggio dalla Commissione.
Alla vigilia del summit, l’Esecutivo UE ha licenziato una comunicazione con l’obiettivo, è stato evidenziato in una nota, «di facilitare la discussione tra i leader». In particolare, viene chiesto al Consiglio di assumere l’impegno a raggiungere un’intesa di principio, nel corso della riunione già in calendario il 9 maggio 2019, prima quindi delle elezioni europee di fine mese. Ad ottobre, poi, si dovrebbe siglare un accordo politico, da varare entro dicembre con il sostegno del Parlamento europeo. Se questo calendario non sarà rispettato, ha ammonito la Commissione, i nuovi programmi di spesa subirebbero dal 2021 un inevitabile ritardo.
Intanto, è ormai un dato di fatto la proroga della PAC in vigore. Gli ultimi dubbi sono stati rimossi dopo la presentazione di circa 7 mila emendamenti al progetto di relazione della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo sulle proposte dell’Esecutivo UE.
La nuova PAC sarà all’ordine del giorno della nuova Assemblea di Strasburgo e della Commissione europea che si insedierà a fine ottobre 2019.