Rapporto Nomisma: +3,5% nei primi cinque mesi 2018 (+6,8% in Canada), migliore performance in Europa. Nonostante l’andamento generale dei mercati internazionali, l’agroalimentare italiano continua il trend positivo nelle esportazioni, con una crescita pari al +3,5% nei primi 45 mesi del 2018, una tra le performance più alte se confrontate con i diretti competitors (Francia, Germania).

Tali dinamiche di crescita si manifestano in particolare sui mercati tradizionali (UE e Nord America, dove i prodotti italiani “sovraperformano”) ma anche in quelli emergenti dell’Est Europa. Come la Polonia, le cui importazioni di Food&Beverage dall’Italia sono aumentate negli ultimi cinque anni di oltre il 46%. Trend analogo in Canada: a fronte di una riduzione dell’import agroalimentare complessivo del 6,8%, quello di prodotti italiani è aumentato del 4 %.

In Europa, si registra un incremento dell’import agroalimentare dall’Italia del 2,6% nel Regno Unito; mentre in Germania le importazioni dall’Italia sono cresciute del 5,8%. Infine, il Giappone, con il quale si è appena chiuso l’Accordo di Partenariato Economico (Jefta), l’import agroalimentare dal nostro paese è cresciuto del +1,6%.

In sostanza, l‘Italia si presenta in netta controtendenza rispetto agli altri Paesi sui mercati internazionali: l’agroalimentare italiano ha registrato nei primi 5 mesi dell’anno buoni risultati anche al di fuori dei mercati tradizionali dell’Europa Occidentale o del Nord America come nel caso del Messico (dove l’export agroalimentare italiano cresce del 23%), della Corea del Sud (+20%), della Romania (+13%) o della Polonia (+8%).

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