La povertà è determinata da molteplici fattori. Tra gli altri: la vulnerabilità verso i disastri naturali, la lontananza logistica dagli approvvigionamenti, la qualità della governance, i diritti di proprietà, la disponibilità di infrastrutture e servizi, la vicinanza ai mercati, le relazioni sociali, il genere del capofamiglia, lo stato occupazionale, le ore lavorate, i diritti di proprietà e il livello di istruzione.

In particolare, si riscontrano quei fattori legati alla qualità della governance e ai diritti di proprietà. I principali collegamenti indiretti a questi fattori, quali i miglioramenti apportati alla regolamentazione aziendale, possono favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. Pertanto, in quanto ritenuta fonte affidabile di reddito, l’occupazione è in grado di sollevare le persone dalla povertà.

Le economie con una regolamentazione aziendale di scarsa qualità presentano in media livelli più elevati di disuguaglianza dei redditi. Quando la regolamentazione delle imprese è eccessivamente ingombrante, imprenditori e lavoratori sono spinti fuori dal settore formale e devono ricorrere al funzionamento nel settore informale. Il settore informale è caratterizzato da una mancanza di regolamentazione, una protezione sociale minima e un aumento dei livelli di povertà. Gli individui che vivono in povertà possono ottenere il massimo da una regolamentazione aziendale più intelligente e più snella. Quando gli ostacoli burocratici sono elevati, solo i membri più privilegiati della società possono ottenere risultati, assumendo terze parti o pagando tangenti.

Le economie con una migliore regolamentazione aziendale, tendono anche ad essere le economie che creano maggiori opportunità di lavoro.

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