Tra giugno e settembre il controvalore delle merci vendute dalle imprese oltre i confini italiani è stato di € 4 miliardi, in aumento del 6,7 % rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, anche se il dato congiunturale (il confronto rispetto al trimestre precedente) evidenzia un calo del 10,7%.

Brescia ritocca comunque verso l’alto il record storico dell’export: nei primi nove mesi dell’anno le vendite hanno generato un valore di € 12,6 miliardi, con un tendenziale positivo (+8,2%) superiore a quello rilevata sia in Lombardia (+5,1%) che in Italia (+3,1%).

Tra i settori, sempre su base tendenziale, i più dinamici sono: apparecchi elettrici (+15,6%), legno e prodotti in legno, carta e stampa (+14,4%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+13%), metalli di base e prodotti in metallo (+12,7%), sostanze e prodotti chimici (+10,7%), articoli farmaceutici, chimico medicinali e botanici (+9,5%). In calo solo il comparto dei prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (-28,4%) e quello dei prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-0,8%).

Tra i mercati di sbocco, crescono soprattutto le esportazioni verso Brasile (+42,2%), Stati Uniti (+16%) e Paesi Bassi (+18,5%), ma registrano incrementi consistenti anche Belgio (+11,9%), Germania (+10,1%, anche se c’è qualche preoccupazione per il rallentamento di queste settimane) e Regno Unito (+ 9,9%).

Diminuiscono le vendite verso Algeria (-42,3%) e Russia (-5%). In termini di aree geografiche spiccano le dinamiche positive dell’America settentrionale (+13%) e dell’Unione Europea a 28 (+10,2%). Negativa la dinamica dell’Africa (-12,3%). Il saldo commerciale è positivo (€ + 5.227,1 milioni), in aumento del 6,3% rispetto a quello dei primi nove mesi del 2017 (€ +4.918,4 milioni).

Queste dinamiche – segnalano il centro studi dell’Associazione industriale bresciana e il Servizio studi della Camera di Commercio locale – hanno risentito positivamente dell’espansione del commercio mondiale (+ 3,5% anche nel terzo trimestre, come nel secondo, su base tendenziale) e della significativa crescita dei prezzi delle principali materie prime industriali, evidenziata tra la fine del 2017 e la prima metà del 2018, pur in un contesto di rafforzamento dell’Euro nei confronti delle altre valute.

Le prospettive per i prossimi mesi dovranno tenere conto delle incertezze derivanti dall’ aggravarsi delle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e i principali partner economici e dello sgonfiamento dei prezzi delle materie prime iniziato nel periodo estivo. Risentiranno inoltre dell’arretramento dei livelli di attività dell’intera economia italiana che si è avuto a partire dal terzo trimestre.

Tra i settori, su base tendenziale, l’aumento delle vendite all’estero di apparecchi elettrici (+15,6%), legno e prodotti in legno, carta e stampa (+14,4%), computer, apparecchi elettronici e ottici (+13,0%), metalli di base e prodotti in metallo (+12,7%), sostanze e prodotti chimici (+10,7%), articoli farmaceutici, chimico medicinali e botanici (+9,5%) contribuisce alla crescita dell’export bresciano.

 

 

 

 

 

 

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