Il commercio agricolo è cresciuto significativamente negli ultimi 6 anni- passando da $ 570 miliardi a $ 1,6 trilioni – trainato dall’espansione economica in Cina e dall’aumento della domanda globale di biocarburanti.
Una crescita sostenuta è stata registrata dalle economie emergenti nel settore agricolo, grazie anche al miglioramento dei redditi pro-capite e della riduzione dei livelli di povertà. Di conseguenza, sono aumentati la domanda e il consumo di cibo, consentendo maggiori guadagni alla produttività agricola e spingendo verso l’alto le esportazioni alimentari, non solo verso i mercati del mondo industrializzato ma anche verso altri Paesi del Sud del mondo. Tra gli altri Paesi, la Cina è balzata davanti al Canada e all’Australia,per diventare il quarto più importante esportatore agricolo del mondo; mentre Indonesia e India hanno aumentato le proprie esportazioni agricole.
La Food Agricolture Organization (FAO) avverte: “i cambiamenti climatici influenzeranno l’agricoltura globale in modo non uniforme, migliorando le condizioni di produzione in alcuni luoghi e abbattendone negativamente altri”. A tal fine, il commercio internazionale ha il potenziale di stabilizzare i mercati e di ridistribuire il cibo dalle regioni in eccedenza verso quelle deficitarie, aiutando i Paesi ad adattarsi ai cambiamenti climatici e contribuire alla sicurezza alimentare.
L’organizzazione delle Nazioni Unite ribadisce come, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo a rischio di cambiamenti climatici, il sostegno agli agricoltori sia fondamentale per promuovere la competizione e ottenere un migliore equilibrio nel rendimento delle esportazioni e delle importazioni. Da qui la richiesta ad allinearsi alle regole del WTO e agli impegni assunti in occasione degli Accordi di Parigi.