La Commissione per il Commercio Internazionale del Parlamento Europeo ha approvato l’accordo di partenariato economico tra UE e Giappone.
Il testo passa quindi al vaglio dell’Assemblea plenaria che, a meno di clamorose sorprese, dovrebbe dare il via libera definitivo nel corso della sessione di dicembre, sulla scia del voto favorevole della commissione Commercio del 5 novembre.

L’accordo potrebbe entrare in vigore già nei primi mesi del 2019. Secondo la Commissione Europea l’intesa con il Giappone offrirà significative opportunità di crescita alle esportazioni agro-alimentari degli Stati membri, in quanto i dazi saranno eliminati per l’85% dei prodotti destinati al mercato nipponico. Sulla base delle stime elaborate dai servizi dell’Esecutivo di Bruxelles, l’export di settore potrebbe addirittura raddoppiare rispetto all’attuale livello (circa € 6 miliardi). Saranno eliminati i dazi sulle esportazioni di vino.

Attualmente, si attestano attorno al 15% in media, con un esborso a carico degli operatori dell’UE di oltre € 130 milioni. Anche per molti formaggi le vigenti tariffe doganali (nell’ordine del 30%) saranno soppresse. Per alcuni formaggi freschi, tra i quali la mozzarella, è stata concordata una quota di esportazioni a dazio zero.
Prevista anche l’esenzione dalle tariffe per le esportazioni della UE di carni suine trasformate. I dazi saranno eliminati, sia pure progressivamente, su una serie di prodotti trasformati esportati dalla UE sul mercato giapponese, tra i quali la pasta, le produzioni dell’industria dolciaria, i prodotti a base di pomodori.

Infine, il capitolo delle indicazioni geografiche e di qualità. L’accordo di partenariato economico garantirà la protezione sul mercato giapponese di 205 prodotti a indicazione geografica, di cui 40 italiani. Intanto, nei giorni scorsi la Commissione Europea ha licenziato il rapporto annuale sull’applicazione degli accordi commerciali vigenti (39 in totale) con i Paesi Terzi. I dati illustrati nel rapporto, ha sottolineato il commissario Malmstrom, dimostrano che gli accordi sono efficaci nell’eliminare gli ostacoli al commercio e nel promuovere elevati standard di tutela del lavoro e dell’ambiente.

Il settore agroalimentare è tra quelli che beneficiano in maggior misura della riduzione dei dazi stabiliti negli accordi. Lo scorso anno, ad esempio, l’export di settore destinato a Cile e Ecuador è aumentato di circa il 30%. Seguono la Serbia (23% in più), Turchia e Costa Rica (14 %). La Commissione ha anche ricordato che nei primi nove mesi dall’entrata in vigore, il 21 settembre 2017, dell’accordo con il Canada, le esportazioni agro-alimentari dell’UE sono salite del 7%.

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