A fronte di un incremento nel numero di riconoscimenti limitato (appena 4 nuovi marchi di cui 1 DOP e 3 IGP che comunque confermano la leadership europea dell’Italia per numero di riconoscimenti, a quota 299) aumenta il numero dei produttori attivi nel sistema dei marchi UE, aumentati tra il 2016 e il 2017 dell’1,8%. Un incremento trainato dalle Regioni del Mezzogiorno che infatti a fronte di un calo (del 2,8%) registrato al Nord e di una tenuta del Centro (+1,4%), vedono una crescita dei produttori DOP del 7,3%. In calo (dell’1,3%) invece gli allevamenti scesi nel 2017 a quota 40.043.

Sono i principali risultati del Report 2017 sui Prodotti agroalimentari di qualità DOP, IGP e STG diffuso questa mattina dall’ISTAT.

I nuovi riconoscimenti UE ottenuti da prodotti alimentari Made in Italy hanno riguardato il formaggio Ossolano (DOP) e poi la Lenticchia di Altamura, l’olio extravergine di oliva Marche e i Vitelloni Piemontesi della Coscia, tutti e 3 IGP. Le STG registrate in Italia sono sempre 2, la Mozzarella e la Pizza Napoletana.

In base al report dell’ISTAT il settore con il maggior numero di riconoscimenti si conferma quello degli ortofrutticoli e dei cereali (con 111 marchi), seguito a distanza dai formaggi (53) e dall’olio extravergine d’oliva.

Le Regioni che contano il maggior numeri di bollini DOP e IGP sono Emilia Romagna e Veneto con rispettivamente 45 e 38 riconoscimenti.

I dati resi noti dall’Istat consentono inoltre di cogliere le principali dinamiche all’interno del settore della qualità certificata nel decennio 2007-17. Un decennio nel corso del quale l’intero sistema si è fortemente rafforzato. Complessivamente tra il 2007 e il 2017 le specialità DOP, IGP e STG sono passate dal 166 a 295. «Inoltre – si legge nel report ISTAT – posti i valori relativi al 2007 pari a 100, i numeri evidenziano un incremento del numero dei produttori giunto nel 2017 a quota 106,3, delle superfici impiegate (a quota 181,7) e dei trasformatori (133,4). Unico elemento in calo sono gli allevamenti che sono oggi scesi a 90,2».

In valore assoluto, secondo i dati ISTAT, i produttori salgono nei dieci anni da 75.400 a 80.200 (+6,3%). La superficie impiegata passa da 128 mila a 233 mila ettari (+81,7%) e i trasformatori sono aumentati da 6.034 a 8.050 (+33,4%).

Complessivamente appare significativo anche il tasso di rinnovamento nel numero di operatori. «Il tasso di rinnovamento rimane sostenuto. Anche nel 2017, il numero di nuovi soggetti che entrano nel sistema di certificazione supera il numero degli uscenti. Sono 11.116 gli operatori nuovi che compensano largamente i 9.219 fuoriusciti».

Infine, l’esame del numero di prodotti attivi DOP, IGP e STG per classe di operatori, produttori, trasformatori, allevamenti e superficie “permette di analizzare la consistenza delle filiere per gruppi di denominazioni. I prodotti realizzati da meno di 500 operatori sono 237 (l’83,1% del totale). Quelli ottenuti da almeno 3 mila operatori sono 19 (il 6,7% del totale).

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