Bruxelles rinvia ancora la decisione sul ripristino dei dazi all’import per il riso in provenienza da Cambogia e Myanmar. Il comitato «Sistema Preferenze Generalizzate» (SPG) non ha infatti raggiunto la maggioranza qualificata necessaria per approvare la proposta presentata oggi dalla Commissione Europea dopo un lungo pressing dell’Italia. La palla torna così, in assenza di parere, nelle mani della Commissione europea che può decidere di approvarla autonomamente.
La proposta ha ricevuto 13 voti a favore tra i quali quelli di Italia e Francia, 8 voti contrari (tra cui quello del Regno Unito) e 7 astensioni (tra le quali quella della Germania).
«Auspichiamo che il Collegio dei Commissari adotti al più presto l’atto di implementazione relativo all’attivazione della clausola di salvaguardia del riso». Il commento a caldo del Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio. «La votazione di oggi – aggiunge – conferma comunque una maggioranza di intenti. Dal canto nostro, proseguiamo la nostra battaglia a tutela dei nostri prodotti e del reddito dei nostri risicoltori, puntando sulla qualità, sulla promozione e sulla trasparenza in etichetta per riconoscere i veri prodotti italiani».
Lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico sottolinea in una nota come «pur non essendosi evidenziata una maggioranza qualificata in favore della proposta di regolamento, la Commissione, alla luce del risultato ottenuto, procederà a valutare positivamente l’adozione della misura, che si auspica possa suggellare positivamente gli sforzi messi in atto dal Governo italiano in difesa del settore risicolo dell’Unione Europea, trovando così soluzione alla situazione dei coltivatori e produttori di riso nazionali».
L’Italia ha chiesto sin dal 2014 misure per tutelare le aziende risicole poiché era giunta alla conclusione che l’aumento delle importazioni di riso a dazio zero da Cambogia e Myanmar aveva causato danni al settore in Europa, e in particolare ai risicoltori italiani, che producono circa la metà del riso UE. Secondo i dati della Commissione europea, nel periodo settembre 2012-agosto 2017 l’import da Cambogia e Myanmar è aumentato fino ad incidere per più del 30% sul totale delle importazioni. Nello stesso periodo, la produzione della UE è crollata del 40% e dal lato dei prezzi si è registrata una diminuzione tra il 20% ed il 40%.
Il dazio che verrà rintrodotto sarà progressivamente ridotto nell’arco di tre anni (€ 175, € 150 e € 125 per tonnellata), così da trovare un equilibrio tra l’aspetto di sviluppo insito nel regolamento sulle preferenze generalizzate e la salvaguardia dell’industria europea, sottolinea la nota del MISE, secondo cui «tale soluzione permetterebbe, da un lato, di non chiudere completamente il mercato comunitario e, dall’altro, consentire all’industria europea di adattarsi al ripristino dell’esenzione dei dazi all’importazione di riso proveniente da Cambogia e Myanmar».