Chiusura in vista per lo stabilimento La Doria di Acerra. Dal 30 settembre lo storico hub del napoletano, 24mila metri quadrati e una specializzazione nella produzione di sughi e derivati del pomodoro, chiuderà i battenti. La decisione, tranchant, è arrivata dopo un incontro agostano al MISE, che ha visto seduti al tavolo esponenti del Governo, dell’azienda e dei sindacati.

Amaro il giudizio di Michela Rostan, vicecapogruppo alla Camera di LeU, che sulla vertenza La Doria ha presentato a giugno una interrogazione.

«Il Ministro Di Maio aveva garantito il suo intervento, ma all’ultimo tavolo non si è neppure presentato», racconta la parlamentare napoletana.

Poi aggiunge: «La trattativa non è nemmeno cominciata e l’azienda non ha voluto accettare la proposta sindacale di un mese di proroga per continuare la discussione. L’unico margine aperto è quello di uno spostamento dei lavoratori in altri territori».

Scongiurata la delocalizzazione nello stabilimento di Parma, specializzato nella produzione di sughi pronti, i sessanta dipendenti di Acerra saranno dislocati tra gli altri tre hub campani di Fisciano (specializzato nella produzione di pomodoro, legumi, vegetali e pasta), Angri e Sarno (rispettivamente 102 e 195mila metri quadrati, specializzati nella produzione di pomodoro, succhi e bevande di frutta, legumi, vegetali e pasta, scatole e coperchi in banda stagnata).

Nulla si potrà fare invece per l’indotto che – dicono i sindacalisti- tra stagionali e trasporti, impegnava una rete di circa 150 persone.

Tira un sospiro di sollievo Emilio Saggese, responsabile campano della UILA: «Abbiamo fatto il possibile e aver incassato la disponibilità dell’azienda a dislocare sul territorio regionale è stata una vittoria importante. Ora dobbiamo concentrarci sui prossimi step».

Nell’agenda del sindacalista c’è un punto importante: strappare alla multinazionale del pomodoro che nel 2017 ha messo a segno ricavi consolidati per € 669 milioni, un accordo vantaggioso per i sessanta “orfani di Acerra”, che tenga conto di mansioni e distanze.

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