Le imprese agroalimentari dei Comuni delle Marche ricadenti nel “cratere del sisma” avranno a disposizione € 5,8 milioni di contribuzione pubblica per sostenere i loro investimenti relativi alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Lo prevede il bando della sottomisura 4.2 che dà tempo fino al 15 dicembre per presentare le relative domande. In particolare, 4,4 milioni saranno destinati agli investimenti materiali ed immateriali, mentre i restanti 1,4 milioni finanzieranno per le medesime aziende beneficiarie – e dunque come progetto di investimento integratola riduzione dei consumi energetici.

Finalità della sottomisura è l’introduzione di tecnologie per sviluppare prodotti nuovi o di più elevata qualità, in particolare nel contesto delle filiere, creare o ammodernare strutture di ricevimento e stoccaggio, realizzare impianti per il trattamento delle acque reflue nel settore della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, organizzare e realizzare sistemi di gestione della qualità e della sicurezza alimentare, favorire opere per la riduzione dei consumi energetici e per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Ad essere ammessi sono una serie di investimenti che prendono in considerazione la costruzione o l’acquisizione di immobili connessi all’attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, anche mediante leasing, escluso l’acquisto di terreni (compresi dunque anche gli interventi di ristrutturazione, ampliamento e ricostruzione); l’acquisto o il leasing con patto di acquisto di macchinari, attrezzature e impianti nuovi e usati, compresi i programmi informatici, necessari alle operazioni di trasformazione e commercializzazione, fino al valore di mercato del bene; l’acquisto di apparecchiature e strumentazioni informatiche direttamente connesse agli investimenti finanziati; l’acquisto di brevetti, licenze, marchi commerciali, nel limite del 10% del totale degli investimenti complessivi.

Sostenuto anche l’acquisto di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili esclusivamente dedicata all’autoconsumo (questi possono essere finanziati solo in regime de minimis e debbono avere una capacità produttiva massima equivalente ai consumi energetici aziendali post investimento). Gli investimenti per la produzione di energia da biogas sono ammissibili solamente se vengono utilizzati sottoprodotti dell’azienda o di altre aziende locali. L’intensità dell’aiuto per gli investimenti previsti per questa sottomisura è pari al 40% della spesa ammissibile, che lievita al 60% nel caso di investimenti realizzati nell’ambito di partenariato europeo per l’innovazione o di una fusione di organizzazioni di produttori.

 

 

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