La Coldiretti anche quest’anno sfodera il solito “record storico”, con il dato sull’export di spumante nei primi cinque mesi 2018. Confagricoltura, in un comunicato più austero, si limita a un più cauto ottimismo riservandosi di affinare le rilevazioni sul territorio, mentre la CIA-Agricoltori italiani rilancia un allarme che non riguarda solo la vendemmia ma tutta l’agricoltura italiana: l’invasione degli ungulati che rischia di costare un conto salato ai produttori, letteralmente asserragliati a difesa delle proprie aziende contro caprioli e cinghiali. Tutti d’accordo comunque nel prevedere, salvo sorprese dell’ultima ora, una vendemmia positiva, con quantità e qualità in crescita rispetto al difficile 2017.

Coldiretti: record storico per l’export di spumante

L’export di spumante italiano segna un record storico nel 2018, con un aumento del 14% in valore rispetto all’anno precedente. Lo rileva la Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi cinque mesi dell’anno, in occasione dell’inizio della vendemmia del Prosecco, le bollicine più vendute al mondo. «In anticipo di dieci giorni rispetto allo storico, le condizioni climatiche attuali – sottolinea l’organizzazione agricola – spingono molti ad accelerare le operazioni di raccolta in quei vigneti in cui le uve hanno raggiunto caratteristiche ottimali prima del ritorno del maltempo». I principali consumatori di spumante italiano sono gli USA, seguiti da Regno Unito e, a distanza, dalla Germania. «Ma significativa – rileva Coldiretti –è la crescita del 20% delle vendite in Francia, patria dello champagne». Nel 2017 il valore dell’export di spumante aveva raggiunto 1,36 miliardi.

Confagricoltura: buona vendemmia con raccolti e qualità in aumento

«A parte qualche zona colpita dalla grandine, come la Puglia, le piogge, spesso necessarie, delle ultime settimane non hanno provocato danni e ora i viticoltori possono affrontare la vendemmia, anche se con un po’ di ritardo, con ottimismo. La qualità delle uve appare ottima, con acidità e gradazione che sono nei giusti parametri; la quantità sembra in aumento rispetto al 2017, annata piuttosto avara». Lo sottolinea Confagricoltura all’avvio della vendemmia, in base alle primissime rilevazioni sul territorio.

L’Organizzazione degli Imprenditori Agricoli prevede aumenti dei raccolti in Emilia Romagna di circa il 25%; in Veneto, Trentino e Umbria tra il 15 ed il 20%; in Lombardia e Marche tra il 5 ed il 10%; in Puglia raccolti probabilmente nella media. In alcuni areali del Lazio invece si annuncia un calo della produzione dovuta alla forte pressione di malattie fungine. Peronospora e mal dell’esca, dovuti alle piogge, hanno creato problemi in alcune zone d’Italia.

CIA: produzione a 48 milioni di ettolitri (+10%) ma è allarme ungulati

Nonostante il maltempo agostano la raccolta delle uve e la produzione di vino registrerà un incremento sostanziale in volume e un miglioramento della qualità. Così CIA-Agricoltori Italiani, secondo cui la produzione nazionale si dovrebbe attestare attorno ai 48 milioni di ettolitri, con una crescita media compresa tra il 10% e il 15%, punte del 30% attese in Sicilia e fino al 25% in Veneto. «Due criticità potrebbero comunque minare la vendemmia 2018 appena cominciata –spiega l’organizzazione agricola –: fenomeni particolarmente violenti di maltempo e danni causati da animali selvatici. I grappoli maturi e profumati nei vigneti attraggono infatti cinghiali e caprioli, soprattutto in regioni come Liguria, Umbria e Toscana».

 

 

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