È ormai imminente il via libera di Bruxelles a un contingente aggiuntivo a dazio zero sull’import di oli di oliva tunisini. Il Commissario Europeo all’Agricoltura, Phil Hogan, stando a quanto riportato nella risposta scritta a un’interrogazione parlamentare, avrebbe confermato le sollecitazioni ricevute dal governo di Tunisi per chiudere l’accordo in tempi brevi. La Commissione Europea sarebbe dunque intenzionata a dare il suo ok alla richiesta, avviando l’iter di approvazione che prevede la doppia ratifica del Consiglio UE e del Parlamento Europeo di Strasburgo,

La richiesta di Tunisi era stata già annunciata nei mesi scorsi dal presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, in occasione di una conferenza stampa congiunta con il primo ministro della Tunisia, Youssef Chahed. La richiesta prevede la concessione per il biennio 2019-2020 di un contingente a dazio zero di 30mila tonnellate di oli d’oliva tunisini, scaduto nel 2017, che andrebbe ad aggiungersi alle 56.700 tonnellate di importazioni già esenti da tariffe doganali previste dall’accordo di associazione UE-Tunisia del 1995.

La misura, stando alle valutazioni di Bruxelles, non andrebbe a impattare, se non marginalmente, sul mercato comunitario, trattandosi comunque di un quantitativo modesto tale da non creare squilibri tra domanda e offerta. I dati storici sull’import UE di oli di oliva tunisini degli ultimi 5 anni mostrano un’incidenza inferiore al 5% in rapporto alla produzione media dei Ventotto rilevata nello stesso periodo d’osservazione.

Non sono chiare peraltro le sorti produttive della campagna di commercializzazione 2018-19 che partirà ufficialmente con il mese di ottobre. La Commissione Europea nelle previsioni di inizio estate era orientata a una crescita rispetto alla scorsa stagione, grazie soprattutto al recupero dell’oliveto spagnolo. Si tratterà tuttavia di valutare se il quadro meteo tra luglio e agosto non abbia impattato sulla produttività in aree particolarmente colpite dalla siccità.

Le incertezze sugli sviluppi della nuova campagna scontano anche la prospettiva di un bilancio negativo in alcune aree della Puglia ad alta intensità produttiva, dove le gelate primaverili hanno arrecato danni considerevoli alle coltivazioni. Quanto alla Tunisia, le stime aggiornate recentemente dal COI, il Consiglio Oleicolo Internazionale, confermano una decisiva crescita della produzione nel 2017-18, con 280mila tonnellate che triplicano, quasi, i livelli dell’anno precedente, superando anche i volumi della Turchia (263mila tonnellate). Stando ancora alle proiezioni del COI, le esportazioni di oli tunisini, per quasi l’80% destinati all’Europa, dovrebbero spingersi entro settembre a 200mila tonnellate, mettendo a segno in progresso del 123,5%.

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