Approvato dalle commissioni Finanze e Lavoro della Camera l’emendamento al Dl Dignità che estende da 3 a 10 giorni il limite di utilizzo. Coldiretti «In trasparenza 50mila posti», ma i sindacati rilanciano la mobilitazione unitaria contro il provvedimento.

Agricoltura e turismo sono i settori che potranno beneficiare dell’ampliamento da 3 a 10 giorni dell’attuale limite di utilizzo dei voucher. Lo prevede l’emendamento al Dl Dignità approvato dalle commissioni Finanze e Lavoro della Camera.

L’estensione è quindi valida per le strutture ricettive fino a 8 dipendenti mentre in agricoltura si applica solo a lavoro stagionale, pensionati, studenti, cassintegrati e disoccupati. Il pagamento, prevede l’emendamento, «può essere effettuato decorsi quindici giorni dal momento in cui la prestazione lavorativa inserita nella procedura informatica è consolidata».

Per i sindacati agricoli, che hanno indetto una nuova mobilitazione il 31 luglio e il 1 agosto, si tratta di un provvedimento «profondamente sbagliato», mentre secondo la Coldiretti la reintroduzione consentirà di «riportare in trasparenza» circa 50mila posti di lavoro occasionale.

«I voucher ritornano, dopo la loro abrogazione nel 2017, a quasi dieci anni della loro prima introduzione in Italia avvenuta nell’agosto 2008 con un decreto ministeriale che per la prima volta autorizzava la raccolta dell’uva attraverso voucher con l’obiettivo di ridurre burocrazia, portare alla luce il lavoro dei pensionati tutelandone i diritti e certamente riconoscendo la specificità del lavoro agricolo». Così la Coldiretti ha commentato l’approvazione dell’emendamento sui voucher nel Dl Dignità che riapre le porte al loro utilizzo proprio a partire dall’ imminente vendemmia che resta l’attività agricola dove sono più utilizzati. «Con i voucher – sottolinea l’organizzazione agricola – circa 50mila posti di lavoro occasionale possono essere riportati in trasparenza nelle attività stagionali in agricoltura».

Di tenore opposto le reazioni dei sindacati, che dopo tre giorni di manifestazioni rilanciano la mobilitazione unitaria. Per la segretaria confederale della CGIL, Tania Scacchetti, «il Paese ha bisogno di lavoro dignitoso, contrattualizzato, con tutele, e non di lavoro occasionale che si trasforma in sfruttamento. Per queste ragioni – ha spiegato Scacchetti – abbiamo lanciato una petizione #NOvoucher, e saremo in piazza martedì 31 luglio e mercoledì 1 agosto affinché non si voti una norma ingiusta e dannosa».

Ancora più duro il commento di Ivana Galli, Segretaria Generale FLAI CGIL: «L’emendamento all’articolo 2, “Disposizione per favorire i lavoratori nell’ambito delle prestazioni occasionali”, che va ad ampliare l’uso dei voucher in agricoltura e in altri settori è una vergogna. Altro che favorire i lavoratori, gli unici che si vanno a favorire saranno quelle imprese e datori di lavoro che potranno nascondersi dietro a un voucher e barattare un lavoro contrattualizzato con un lavoro senza diritti e tutele».

«In questo modo in agricoltura si va a coprire il nero – ha aggiunto Galli –, impoverire i lavoratori e, con l’autocertificazione le imprese si scaricano da ogni responsabilità con il risultato che giovani, gli studenti possono essere pagati per 3 mesi di lavoro con i voucher ma di fatto sono lavoratori a cui gli viene impedito di avere diritti quali la disoccupazione, la maternità e la malattia. Il 90% del lavoro in agricoltura è stagionale ed è indegno pagare il lavoro stagionale in agricoltura con i voucher».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *