Numeri in crescita per Terre Cevico, il consorzio cooperativo presieduto da Marco Nannetti, che ha presentato i risultati della gestione 2017/2018. Cresce il patrimonio netto salito a € 69,7 milioni (con un utile di € 625 mila) e soprattutto aumenta l’export che ha raggiunto la cifra di € 42,9 milioni (+28%).

Cinque i mercati al top del Gruppo: Cina (primo esportatore italiano), Giappone (secondo esportatore), Russia, Francia, Regno Unito. Bene anche la posizione finanziaria netta che oltrepassa i € 22 milioni di Euro.

Tutto questo in un trend di crescita di lungo periodo che ha visto salire il fatturato di Terre Cevico oltre i € 103 milioni. Il fatturato consolidato (Terre Cevico, Le Romagnole, Colli Romagnoli, Le Romagnole Due, Due Tigli, Rocche Malatestiane, Sprint Distillery, Winex. Tenuta Masselina e Medici Ermete & Figli) nella gestione 2017/2018 è stato di circa € 164 milioni. Il plusvalore rispetto a quanto mediamente pagato dai mercati e riconosciuto ai soci supera i € 6,8 milioni. Un giro d’affari che è aumentato del 63% nel giro di sette anni. Terre Cevico conta 5 mila soci viticoltori che conducono direttamente 7 mila ettari di vigneto. Nella vendemmia 2018 ha lavorato 1,6 milioni di quintali di uva mentre la produzione media è di 100 milioni di bottiglie.

Numeri importanti si registrano anche sul fronte del biologico che, pur in presenza di una vendemmia 2017 scarsa ha comunque raggiunto un giro d’affari vicino al milione di euro. La linea vini Bipuntoio, antesignana proprio del progetto sul biologico del gruppo, è stata ampliata a nove referenze, e anche il Sancrispino, vino da tavola in brik prodotto dal 2006, viene ora proposto nella versione SancrispinoBio.

L’assemblea è stata occasione per presentare anche il bilancio di sostenibilità, per raffigurare quanto e come Terre Cevico crei valore sui fronti economico, etico-sociale ed ambientale. E a questo proposito il presidente Marco Nannetti ha rimarcato come «dal 2016 ad oggi la remunerazione del personale è aumentata di oltre € 1 milione a dimostrazione della natura anticiclica della cooperazione rispetto alla tutela dei livelli occupazionali. Non solo: nella squadra Terre Cevico i 264 dipendenti sono rappresentati per oltre il 38% da donne e per oltre il 60% da persone con età compresa tra i 18 e 48 anni».

«La cooperazione – ha commentato l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Simona Caselli – riveste un ruolo fondamentale nel tessuto economico, e in particolare nel settore agricolo del nostro territorio. L’aggregazione è fondamentale per affrontare il mercato internazionale e l’innovazione, sfide che il sistema cooperativo ha saputo affrontare. Due sono le scommesse del futuro: biodiversità ed enoturismo».

«Troppo spesso si dimentica – ha aggiunto il presidente nazionale di Legacoop, Mauro Lusetti – che la vita media di un’impresa cooperativa è di circa 40 anni, di gran lunga maggiore rispetto ad ogni altra forma d’impresa. La cooperazione sa interpretare le sfide del futuro senza mai spezzare la catena del passaggio generazionale. La cooperazione non rottama, bensì tramanda dei valori attraverso l’esperienza di ogni singola persona».

 

 

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