A causa della prolungata siccità che ha colpito il nord dell’Europa, la produzione di zucchero nella campagna 2018-2019 sarà nella UE inferiore a quella record (oltre 21 milioni di tonnellate) della precedente annata. Si prevede una riduzione nell’ordine di 2,5 milioni di tonnellate, ma i produttori agricoli continueranno a essere esposti a gravi turbolenze.

Sono queste le previsioni contenute in una nota diffusa nei giorni scorsi dalla CIBE, la Confederazione dei Produttori Europei di barbabietole.

Per quanto riguarda i prezzi, si evidenzia nella nota, non dovrebbe esserci un’inversione di tendenza rispetto alla situazione in atto, che vede le quotazioni attestate su livelli eccezionalmente bassi; al di sotto dei valori di riferimento fissati dalla normativa europea. Sul mese di settembre dello scorso anno, si registra una diminuzione del 26%.

Secondo la CIBE la «politica attendista» finora seguita dalla Commissione «sta mettendo a repentaglio la stabilità finanziaria delle aziende agricole e il futuro del settore dello zucchero da barbabietola nell’Unione».

Nel quadro della riforma in discussione della PAC, l’organizzazione dei bieticoltori europei ha chiesto la messa in opera di un sistema di stabilizzazione, perché gli strumenti esistenti (ad esempio, gli aiuti allo stoccaggio privato richiesti dall’Italia nelle scorse settimane) «non sono idonei a limitare la caduta del reddito dei produttori». Inoltre, la CIBE ha sollecitato la sospensione degli accordi preferenziali per l’accesso al mercato europeo e l’avvio di un’iniziativa politica nei confronti dei Paesi Terzi (India e Pakistan in primo luogo) per contestare le sovvenzioni che sono concesse alle esportazioni.

Anche per gli analisti del gruppo finanziario olandese, Rabobank, le prospettive per il settore bieticolo-saccarifero non sono favorevoli. In un rapporto diffuso di recente si mette in rilievo che, ad agosto, i futures hanno toccato il livello più basso da dieci anni a questa parte. È poi iniziata una risalita, innescata dall’attesa contrazione della produzione nella UE e in Brasile. Tuttavia, si legge nel rapporto, «la campagna 2018-2019 sembra destinata a generare ulteriori giacenze e le ingenti scorte in India potrebbero limitare l’entità di qualsiasi rimbalzo dei prezzi».

Le esportazioni indiane sono stimate a circa 4 milioni di tonnellate, corrispondenti a oltre il 10% della produzione totale di zucchero. Per quanto riguarda il Brasile, è stata segnalata la scelta fatta dalle autorità di ridurre le quantità di materia prima destinata alla produzione di zucchero. Attualmente, la percentuale è del 38%. Circa dieci punti percentuali in meno rispetto allo scorso anno. Il resto dei raccolti di canna è avviato alla trasformazione in bio-etanolo. Anche per Rabobank, infine, la produzione di zucchero nella UE si attesterà sotto i 20 milioni di tonnellate.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *