Per gli ambienti diplomatici europei si tratta di una decisione largamente annunciata ma, soprattutto se vista nell’ottica di una possibile imminente chiusura di un nuovo accordo UE-Mercosur, il possibile ampliamento del contingente all’import di carni bovine di alta qualità (il famoso Hilton Beef) è destinata ad avere effetti su tutta la zootecnia europea. Inoltre, arriva dopo le rassicurazioni del Presidente della Commissione UE Juncker alla Francia sull’assenza di ulteriori concessioni agli USA, oltre all’impegno di acquistare più soia americana dopo l’escalation della guerra dei dazi con la Cina.

Il primo passo è stato compiuto: la Commissione Europea ha chiesto formalmente al Consiglio un mandato per discutere con gli Stati Uniti la revisione del funzionamento del contingente all’import nella UE di carne bovina senza ormoni. Bruxelles punta così a risolvere una controversia di vecchia data in ambito WTO sull’export di manzo americano. Dopo la condanna ricevuta da Ginevra per lo stop alla carne agli ormoni infatti la Commissione era stata costretta nel 2009 ad aprire un contingente all’import di carni senza ormoni, pari a 45mila tonnellate, a favore di “fornitori qualificati”, tra cui gli USA.

Ma gli Stati Uniti non sono mai riusciti a utilizzare il contingente: a beneficiarne sono stati infatti fino a oggi altri Paesi secondo il principio generale del “primo arrivato meglio servito”. Nella sua proposta al Consiglio, la Commissione suggerisce di destinare agli Stati Uniti una parte della quota esistente, che è attualmente disponibile anche per gli esportatori di altri Paesi. L’esecutivo UE propone non solo la ripartizione per Paese del contingente esistente, ma anche un aumento del quantitativo complessivo per non penalizzare gli attuali beneficiari, nell’ambito di una procedura concordata con il WTO.

Quello dell’Hilton Beef è dunque un vecchio problema ben noto agli addetti ai lavori. Uno dei primi a essere segnalati, in ambito agricolo, dal presidente USA Donald Trump. La richiesta avanzata dalla Commissione Europea fa seguito a quanto concordato nell’incontro del 25 luglio scorso tra i Presidenti Juncker e Trump per avviare una nuova fase delle relazioni commerciali UE-USA con l’impegno di entrambe le parti a “sforzarsi di lavorare su questioni commerciali in sospeso”. La Francia si era però opposta a una revisione del contingente, ricevendo assicurazioni da Bruxelles. Adesso, con la ripresa e la possibile chiusura di un accordo UE-Mercosur già a settembre, le divergenze tra Parigi e Bruxelles sono destinate a crescere.

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