Dopo l’emergenza Africa, scatta l’emergenza Asia per gli agricoltori. In India sono comparse per la prima volta tracce del Lafigma, il temibile parassita in grado di devastare interi raccolti.

«Si rischia un impatto devastante per i produttori di riso e mais», denuncia allarmato Kundhavi Kadiresan, vice- direttore generale della FAO e rappresentante regionale per l’Asia e il Pacifico. «Questa è una minaccia che non possiamo ignorare».

Le campagne asiatiche, come d’altronde quelle africane, sono popolate per lo più da piccoli agricoltori, che si guadagnano da vivere attraverso i loro prodotti, coltivando circa l’80% dei terreni agricoli della regione. A rischio c’è la sicurezza alimentare di milioni di persone: l’insetto – che si nutre di mais e di un’ottantina di altre colture, tra cui riso, verdure, arachidi e cotone – ha infatti la capacità di volare su lunghe distanze e devastare i raccolti tutto l’anno, dato il clima tropicale e subtropicale della regione, a lui favorevole.

In Asia vengono coltivati oltre 200 milioni di ettari di mais e riso: la Cina è il secondo paese produttore di mais e oltre il 90% del riso mondiale è prodotto e consumato nella regione Asia-Pacifico.

Storia del parassita e strategia di difesa.

Originario delle Americhe, la Lafigma si è già diffusa in tutta l’Africa dove è stato scoperto all’inizio del 2016, colpendo milioni di ettari di terreni coltivati a mais e sorgo. All’inizio del 2018, tutti tranne dieci Stati africani (principalmente nel nord del continente) hanno segnalato infestazioni.

La FAO è impegnata in prima linea nella guerra al parassita, con più di trenta progetti, riunendo esperti per condividere conoscenze ed esperienze sulla gestione sostenibile delle infestazioni; sviluppando strumenti (manuali e web) per creare meccanismi di allarme, di monitoraggio e di risposta.

«Gran parte di ciò che la FAO ha già fatto nell’Africa sub-sahariana per aiutare gli agricoltori e i governi a monitorare e attenuare i danni delle infestazioni, può essere applicato anche in Asia. Ciò include raccomandazioni sulla gestione dei pesticidi, monitoraggio e preallarme e una guida pratica per gli agricoltori e gli operatori governativi su come gestire al meglio il parassita», ha dichiarato Hans Dreyer, direttore FAO della divisione produzione e protezione.

 

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