Si terrà nel corso di settembre un nuovo incontro tra i rappresentanti dell’Unione Europea e dell’area del Mercosur, che comprende Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Fonti del Ministero degli Esteri brasiliano hanno indicato che l’incontro potrebbe essere decisivo per siglare l’intesa finale. È stato anche sottolineato che, in ottobre, è in calendario in Brasile un’importante tornata elettorale. Senza un accordo alla prossima riunione, si rischierebbe una prolungata sospensione del negoziato avviato nel lontano 1999.
A Bruxelles, non sono state rilasciate dichiarazioni sulle possibilità di chiudere la trattativa. È stato solo fatto presente che la delegazione dell’Unione Europea sarà al massimo livello, con i Commissari al Commercio Cecilia Malmstrom, e all’Agricoltura, Phil Hogan. Dal canto suo, il Ministro degli Esteri brasiliano, Aloysio Nunes, ha dichiarato l’esito del negoziato «dipende in larga misura dalle ulteriori concessioni della UE sul capitolo agricolo». In particolare, ha aggiunto, sulle quote di importazioni agevolate dal Mercosur di carni bovine (99 mila tonnellate l’anno), e zucchero (150 mila tonnellate). Secondo il ministro brasiliano si tratta di «quote limitate e chiediamo anche che sulle esportazioni all’interno delle quote non vengano applicate tariffe».
La posizione della Commissione è indubbiamente difficile. La Francia, in particolare, ha già contestato l’offerta avanzata sulle carni bovine che, dalle stime diffuse dalle associazioni degli agricoltori, potrebbe determinare il fallimento di circa 20 mila imprese di settore. E il Presidente della Repubblica, Macron, ha ammonito la Commissione a non superare la “linea rossa” tracciata dalla Francia. Per quanto riguarda lo zucchero, c’è da ricordare che la soppressione delle quote ha innescato un sostenuto aumento della produzione interna e la caduta dei prezzi. Tant’è che il Ministro Centinaio, in occasione del Consiglio Agricoltura della UE di giugno, ha chiesto l’apertura dello stoccaggio privato.
Intanto, ripartono in settimana i negoziati tra USA e Canada per siglare un’intesa che consenta di riscrivere le regole del NAFTA, che include anche il Messico con il quale gli Stati Uniti hanno già raggiunto un’intesa preliminare nei giorni scorsi. Fonti americane hanno ribadito che il problema principale da risolvere, è la profonda revisione del sistema canadese di gestione del settore lattiero-caseario che limita le esportazioni dagli USA, con l’imposizione di tariffe doganali che arrivano anche al 270%.
Il Primo Ministro canadese, Justin Trudeau, ha dichiarato che non intende fare concessioni. Fonti canadesi hanno fatto notare che le tariffe elevate citate dai negoziatori americani si applicano solo sulle importazioni al di sopra di una quota prefissata. All’interno della quota, le tariffe si attestano al 7,5%. E la regolamentazione in vigore ha comunque consentito lo scorso anno agli Stati Uniti di esportare verso il Canada prodotti lattiero-caseari per un ammontare di $ 227 milioni.