Crescono le vendite in Italia e all’estero e soprattutto cresce il numero di attività dedicate al biologico. È quanto emerge dal Rapporto Bio Bank 2018 che prende in esame i dati relativi a 1.001 attività censite in vari comparti del settore biologico (9.075 per l’alimentazione e 926 per la cosmesi) e che saranno resi noti nei dettagli nel corso del prossimo SANA, il salone dedicato all’alimentazione bio in programma dal 7 al 10 settembre prossimi a Bologna.

La crescita delle vendite bio, che hanno superato i € 5 miliardi nel 2016 tra Italia ed estero hanno registrato una crescita del 16,5% rispetto all’anno precedente. Ma soprattutto è aumentato il numero di attività di circa il 6%. In prima fila come performance ci sono le attività legate alla Cosmesi, aumentate del 177%.

Nel segmento invece degli alimenti il Rapporto di Bio Bank sottolinea gli incrementi avvenuti nel corso dell’ultimo quinquennio. Ebbene dal 2013 a oggi si è registrato il forte incremento degli e-commerce di alimenti bio passati dai 147 del 2013 ai 344 del 2017 (+134%).

Bene hanno fatto anche i negozi specializzati giunti a quota 1.437 (+12,5%), le 1.311 mense scolastiche (+6,1%), i 238 mercatini (+3%). In lieve progresso (+1,5%) invece le aziende biologiche che effettuano vendite dirette. Il segmento invece che ha fatto registrare le migliori performance è quello della cosmesi con le profumerie bio passate dalle 49 del 2013 alle 245 del 2017 (+400%) come pure gli e-commerce dedicati alla cosmesi bio (giunti a quota 255, +264%).

Le anticipazioni fornite sul rapporto Bio Bank consentono anche di valutare una classifica delle principali regioni italiane per numero di attività biologiche. Al primo posto con 1.417 attività c’è la Lombardia, seguita dall’Emilia Romagna (1.312) e dalla Toscana (1.126). In Toscana a farla da padrone sono innanzitutto gli agriturismi.

“Diecimila attività – spiegano a Bio Bank – sono una fetta importante del biologico italiano, dall’alimentazione dove il bio è di fatto nato, fino alla cosmesi, dai canali storici ai negozi specializzati anche on line. In questi anni nei quali nel settore sono entrate anche le multinazionali puntiamo a valorizzare tutti i segmenti dell’universo bio: dal “basic organic” che rispetta il regolamento europeo e si accontenta dell’Eurofoglia, alle aziende storiche del settore, che continuano la scalata dei valori nel segno della qualità totale.

Aziende che quindi puntano a valorizzare di volta in volta il legame con l’origine delle materie prime (locale, regionale o Made in Italy), che passano dal biologico al biodinamico, o che promuovono accordi di filiera fino al bio etico”.

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