Sempre più estero e sempre più Asia tra i mercati di riferimento del Primitivo di Manduria, rosso DOP coltivato soprattutto negli agri tarantini di Manduria, Carosino, Fragagnano e San Marzano di San Giuseppe. La quota export ha raggiunto infatti il 70% del totale prodotto, quasi 12 milioni di bottiglie sui 17 complessivi dell’anno scorso.

Ed il primato tra i paesi asiatici tocca alla Cina dove i volumi di export sono aumentati, nel 2017, del 41% rispetto al 2016, scalando così molte posizioni nella classifica delle prime 10 destinazioni, tuttora occupata da Paesi “maturi”.

Su tutti la Germania con il 29% del totale esportato nel 2017 e volumi aumentati del 5% sul 2016, seguita dagli USA (15%), con una crescita leggerissima dello 0,2% e dalla Gran Bretagna (11%) con una flessione modesta dello 0,3%. Molto bene anche le Americhe con interessanti crescite in Messico e Brasile.

«La “nuova” Europa invece – dicono i dati del Consorzio di tutela del Primitivo che associa 46 aziende che vinificano ed imbottigliano e oltre 900 soci viticoltori – resta un tallone d’Achille e la debolezza di alcuni mercati tradizionali spinge i produttori a cercare, appunto, nuovi e più redditizi sbocchi europei ed extra-europei».

All’export è andato quasi tutto il vino confezionato, il 91,2% del totale vinificato. Sui mercati esteri sono stati venduti 11,9 milioni di bottiglie sui 17 complessivi, con un fatturato vicino ai € 70 milioni, più 13,87% sul 2016, e le performance positive hanno riguardato sia il DOP che il riserva DOP, che il dolce naturale DOCG.

Sull’imbottigliato l’incremento maggiore ha riguardato proprio quest’ultima con circa 95mila litri equivalenti a quasi 127mila bottiglie con un incremento del 33,4% , rispetto al 2016. Per il Riserva DOP la crescita è stata invece del 24,2% rispetto al 2016 e per il DOP del 12,9% per un totale di quasi 12 milioni di litri pari a circa 16 milioni di bottiglie.

«I risultati ottenuti all’estero – sottolinea il presidente del consorzio, Roberto Erario – dicono che il Primitivo di Manduria è ormai una colonna portante del comparto enoico non solo pugliese, ma anche italiano. Soprattutto all’estero non conosciamo crisi, con un exploit importante su tutti i mercati, segno che si stanno rivelando fondamentali i progetti di promozione e comunicazione, come il progetto “Primitivo Taste Experience” destinato ai buyers cinesi e americani e che consiste in attività di incoming e in partecipazione a fiere estere».

 

 

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